Racconto erotico: Capitolo XL

“Cuckold Story”


L’evoluzione di una giovane coppia, il racconto della storia, delle emozioni e dei sentimenti che hanno permesso di realizzare le più nascoste e perverse fantasie…

Autore cucky-ita

Capitolo 40: Fica infedele.

ALESSANDRO: Non ho intenzione di rinunciare a te tanto presto, ormai sei la mia troietta personale! Sto già pregustando gli sfizi che sogno di togliermi con una bella fighetta come te! Proprio come stasera in discoteca, mi esplodeva il cazzo mentre ti trattavo da puttana davanti a tutti. Avrei voluto scoparti sopra uno di quei tavolini. È lampante la differenza di trattamento, rispetto alla mia fidanzata; con lei, non mi comporterei mai in un modo così viscido e volgare. Con te invece, posso superare i limiti della decenza. T’infilavo le mani sotto la gonna di proposito, scoprendo il tuo corpo, per suscitare l’invidia dei presenti; ogni uomo lì, sarebbe voluto essere al mio posto. Tu però sei solo mia, sarai sempre più sottomessa nel soddisfare i miei bisogni perversi. Ti trasformerò nella mia cagnetta obbediente, alla faccia di quel cornuto del tuo ragazzo che ti aspetta a casa, ignaro di tutto! Voglio che lo dica, urla quanto desideri essere la mia cagna… rispondimi, di chi sei la troietta?

GIULIA: Sono tua, la tua puttanella… mhmm, sì, fammi quello che vuoi… soddisferò ogni tua richiesta… sto per venire, non ti fermare…

ALESSANDRO: Oh, ma che brava, stai diventando sempre più devota! Il prossimo obiettivo sarà svuotarmi le palle nella tua passerina, dovrai supplicarmi prima di riceverla ancora calda dentro di te! Poi lavoreremo sul tuo culetto, vedrai, mi prenderò la tua verginità anale molto presto. Anche in questo caso, mi scongiurerai per farti inculare! Ti farò tornare dal tuo ragazzo, con la fica gocciolante del mio sperma e il buchetto tutto sfondato! Mi prenderò ogni cosa, sei la mia schiavetta ormai!



“Mhmm, amore mio… ti racconterò tutto quando tornerò a casa. A stomaco vuoto, quei calici di champagne hanno di nuovo offuscato la mia lucidità e hanno fatto diventare Ale più molesto e aggressivo del solito. Tutto, sta procedendo meglio di quanto avessimo previsto. Chissà quante sborrate dovrai concedere, prima di ascoltare il mio racconto integrale. Ci sono così tanti dettagli sporchi e vergognosi, che anche tu faticherai ad approvare. Non so perché, ma mi eccita un casino, se ti manca di rispetto sulla sfera sessuale. È una fortuna che non dispiaccia neppure a te, avrei reso la tua vita un vero inferno! Voglio che lo accetti, senza fare storie, anche ogni particolare scabroso. Certo, mi da fastidio se ti attacca su questioni personali, ma quando si tratta di erotismo, adoro farti sfigurare e far sentire il mio amante superiore a te. Uhm, il mio Dio del sesso; chissà quanto t’incazzerai sapendo che l’ho chiamato così! Mi ha addirittura definito la sua schiavetta, cosa ben peggiore mi piace esserlo! Ho esagerato nell’esaltarlo e ho aggiunto qualche piccola bugia, ma il tutto, è solo finalizzato ad aumentare la sua autostima e la nostra immoralità. Non saprei dire, con certezza, chi di voi due è il migliore a letto; sono due paragoni troppo diversi. Ognuno di voi è in grado di farmi provare emozioni uniche e sensazioni intense. Quel che è sicuro, è che solo Alessandro riesce a farmi sentire davvero troia e usata; con lui, riesco a riesumare la mia natura più perversa, scorgendo una sadica inclinazione a sentirmi abusata e umiliata. È anche grazie a te se ha scoperchiato le porte delle mie fantasie segrete, fin troppo presto. Lo so, ti da particolarmente fastidio sapere quanto il mio amante sia tenero e dolce, ma non temere, da questo punto di vista non c’è competizione: il mio cuore appartiene soltanto a te.”


“Sto per venire, mentre mi sussurra le peggiori sconcezze nell’orecchio. Tu sei più bravo a farlo, ma le sue parole hanno un peso maggiore di quelle che proferisci tu; sono terrorizzata e impotente, perché temo che metterà in pratica ogni cosa che minaccia di farmi. Lui è il mio amante, non è tenuto a rispettarmi; ogni suo vizio sarà finalizzato ad accrescere la sua soddisfazione, non gli importano le ripercussioni negative che ricadranno su di me. Quante altre volte gli farò svuotare le palle? Perdonami amore mio se mentirò, enfatizzando la sua virilità, lo farò, solo per un altro po’; voglio sminuire il tuo ego, giurando che Alessandro scopa meglio di te. Te lo farò credere, fino a renderlo insopportabile. Sentirai questo peso, ogni volta che andrò a farmi trombare da lui. Stanne sicuro, dopo stasera, ho deciso che succederà spesso. Sarò spietata nel fartelo pesare, finché non cederai al turbamento della folle gelosia. Scegli in fretta il suo privilegio, non so per quanto resisterò alla tentazione di supplicarlo; è inevitabile concedergli di sborrarmi dentro o di incularmi. Se non lo farai, sarà peggio; entrambi i vantaggi saranno suoi, è inevitabile. Sono crudele, ma è anche per questo che mi ami e impazzisci nel giocare con me. Mhmm, mi sento una cagna mentre fa il porco, con te così lontano. Mi manchi. Perché adesso ti percepisco così vicino a me? Voglio dedicarti quest’orgasmo, chissà se mi stai pensando. Sarebbe bello se riuscissi a sentire i miei gemiti di piacere sin da casa nostra.”



L’impeto di Giulia si esauriva in espliciti gridolini di piacere e arrendevolezza. Le sue parole però, erano giunte dritte al mio cuore, permettendomi di riprendere a sognare in modo sereno e pacato. Quel nitido bagliore di luce aveva placato i dubbi, radicati profondamente nella mia psiche. Le membra non erano state clementi, ma percepivo cristallina la sincerità di quella commozione. Potevo continuare ad assistere alle successive visioni, senza sprofondare ancora nell’abisso dell’ignoto:


GIULIA: Ale, non si può andare avanti così, mi stai facendo diventare una ninfomane! Sei semplicemente fantastico! Ti prego, baciami Dio del sesso! Voglio salirti sopra e scoparti in questa Jacuzzi!

ALESSANDRO: Sei così sexy quando vieni. Le tue labbra socchiuse, inumidite dalla tua lingua, mi fanno troppo arrapare. Che voglia di morderle!

GIULIA: Allora fallo, pomiciamo senza alcun pudore, toccami, voglio sentire le tue mani ovunque!



ALESSANDRO: Quanto sei gnocca! Adoro questa posizione, è ancora più inebriante amoreggiare così.


Ancora affannata e sempre più ingorda, Giulia saliva a cavalcioni del suo amante. Era solita preferire quella posizione, quando i suoi ormoni erano troppo in escandescenza per subire passivamente il rapporto sessuale. Tra languide moine e frivole smancerie, guidava il cazzo in direzione della fichetta che, senza nessuna resistenza, scivolava dentro; i traboccanti umori lubrificavano l’asta, che iniziava a scorrere, su e giù. Sapeva come rendere erotica e piacevole l’esperienza del suo amante; lo baciava con passione, mentre i fianchi si spostavano fluidi, compiendo delicati e stretti movimenti circolari. I protagonisti si abbandonavano al dolce trasporto di quelle lascive e perturbanti movenze:


“Sei di nuovo dentro di me, comincio già a sentirmi più spigliata nel fare l’amore. Il tuo cazzone è di marmo, in questa posizione riesco a godermelo proprio tutto. Mi piace agitarmi sopra di te mentre mi guardi, ho bisogno di un po’ di romanticismo adesso; prima che esploda di nuovo il tuo lato selvaggio, provo a contenere la veemenza della tua virilità. Le tue mani sulle chiappe guidano la mia cadenza; le carezze della tua lingua, sul collo e sui capezzoli, accendono la mia sfrenatezza. Che cosa fai con quel dito adesso? Vuoi già fare il porco e penetrarmi anche l’ano? Fai pure, sto già fantasticando che sia il tuo uccello, a reclamare ciò che gli spetta!”



“Ogni volta che provo ad aumentare il ritmo, lo sento spingersi sempre più in profondità; non parlo del tuo membro, è il mio buchetto che sta andando in fiamme. Fa male, ma è anche piacevole, ora che sono rilassata percepisco la trasfigurazione di questa sodomia. Sì, lasciati scopare, ora voglio sentirlo tutto; ti piace se lo sfrego energicamente sul mio clitoride? Regalami un altro orgasmo, mentre m’infili la lingua in bocca; con questo palo di carne piantato nella figa, è impossibile smettere di ansimare. Uhm…”


“Eccola, di nuovo la tua impetuosità. Ora che mi sento appagata, inizi a diventare impaziente. Sono ai tuoi ordini. Vuoi prendermi a novanta? Scopami in questa posizione; fallo forte e godi quanto vuoi. Mhmm, mi stai sfondando, sei un vero stallone; le tue palle sbattono rumorosamente sul mio culetto. Di nuovo quella sensazione di svenimento; perdo la testa se mi arpioni così saldamente per i fianchi e me lo spingi in fondo con questa violenza. Mi hai domata, mi sculacci senza rispetto; è superfluo essere dolce ora, il rossore sul mio fondoschiena né è la prova. Cazzo, mi fai male se mi tiri i capelli spingendomi verso di te; perché allora la mia figa non smette di bagnarsi e ti sto incitando a non fermarti? In questa perdizione sto perdendo il conto dei miei orgasmi. Antonio non mi aveva mai trattata in questo modo avvilente: era forse questo che cercavi di spiegarmi poco fa? La crudele differenza tra sesso e amore. No, non ti supplicherò di svuotarti dentro. Quando succederà, le tue palle saranno piene e il mio fiorellino traboccherà del tuo sperma bollente.”


L’amante continuava ad approfittare del frutto della mia ragazza, bloccata in quella posizione indecente. I lunghi capelli mori fungevano da briglie, intrappolandola nell’interminabile concitazione. Superata la soglia del piacere, finalmente la liberava dalla morsa, costringendola a rigirarsi. Impugnando con fermezza il cazzo, le intimava di aprire la bocca, detonando un nuovo orgasmo sul suo dolcissimo viso. Lo sperma si riversava sulla faccia, colando lungo le labbra e le guance arrossate; pretendeva il solito servizio di ripulitura, obbligandola a ingoiare il membro, ancora sensibile e gonfio. Non vi erano più limiti alla bramosia, si sentiva libero di esternare, senza filtri, ogni depravazione. Osservava compiaciuto il suo osceno disegno, mentre le endorfine gli inebriavano l’anima, placando la sua indole selvatica. Un sorriso liberatorio germogliava sulla bocca dei due amanti; quelle risate placavano definitivamente il loro bisogno carnale, sancendo la fine della lussuriosa passione.



GIULIA: Davvero ne avevi ancora così tanta? Tu non sei normale, dovresti farti controllare!

ALESSANDRO: Ahaha, non sono riuscito a prendere bene la mira e centrare la tua boccuccia! Il risultato mi è stato comunque d’ispirazione!

GIULIA: Cavolo, è tardissimo, sono le cinque passate! Ale, basta così, non ti azzardare più a toccarmi, o non riuscirò neppure a scendere le scale dell’hotel domani mattina! Asciughiamoci e andiamo dritti a nanna adesso!

ALESSANDRO: Wow, il tempo vola quando ci si diverte! Va bene biscottina, andiamo a letto!

GIULIA: Concedimi qualche minuto per andare in bagno a darmi una rinfrescata. Sono tutta scompigliata e ho i capelli ancora appiccicosi, per colpa della tua sborrata! Non provare ad addormentarti senza di me, dovrai coccolarmi finché non prendo sonno!

ALESSANDRO: Certo biscottina, sarò affettuoso e sdolcinato. Ti aspetterò nudo sotto le coperte, attendendo il calore del tuo corpo e il bacio della buonanotte!



“Mi sento la fichetta larga e indolenzita, amore mio. Il mio amante l’ha usata in ogni modo e per tutto il tempo che riteneva necessario. Come posso trovare le parole per esprimere tutte le emozioni che si sono susseguite? Non sarà facile trasmettertele, preferirei guardarti negli occhi e annunciarti che abbiamo trombato per ore, perdendo il conto dei nostri orgasmi in quella sfrenatezza. Sì amore mio, alla fine me lo sono scopato, ho fatto davvero l’amore con un altro uomo! La mia passerina ha accolto il suo membro, assecondando ogni sua voglia. Forse qualche foto ti sarà d’aiuto; comprenderai tu stesso che non è un bluff, contemplando la sua copiosa sborrata depositata sulla mia fica infedele. Cazzo, ha davvero fatto un video mentre gli facevo quel pompino. Sembro davvero una puttanella in questa ripresa; non ti farà piacere vedere come mi ha trattata. Ancora meno, che una di queste foto, sarà per sempre il ricordo della nostra prima volta. Devo provarci, trovare il lemma più adeguato per esprimerti le mie sensazioni; in fin dei conti, in questa lettera, ti sto informando che sei finalmente cornuto!”

To be continued

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