“Cuckold Story”
L’evoluzione della nostra giovane coppia, il racconto della storia, delle emozioni e dei sentimenti che ci hanno condotto a realizzare le nostre più nascoste fantasie…
Autore cucky-ita
Capitolo 22: Autografo
I protagonisti, di quel travolgente capolavoro, avevano recitato bene la loro parte. Giulia aveva ricevuto critiche piuttosto forti, venendo definita, in più riprese, una troietta. Nonostante ciò, aveva portato a termine il suo copione, dimostrando piena fedeltà al suo incarico. La sua improvvisazione andava oltre ogni aspettativa, quando continuava a succhiare il cazzo del collega, anche dopo aver ingoiato la copiosa sborrata. Con spontaneità, andava avanti per diversi minuti, fino a sentirlo rilassarsi nella sua bocca, sicura di averlo ripulito accuratamente da ogni residuo di sperma. Era l’ultimo atto che mi aveva dedicato; come se le parole, che Alessandro aveva riservato al suo occulto fan, non fossero sufficienti per umiliarmi completamente. Avevo esortato più volte la mia ragazza a credere che fossimo noi gli attori protagonisti di quell’opera. Allora perché mi sentivo solo l’insignificante comparsa? Il film che mi aveva offerto era appena terminato, ma non potevo ancora abbandonare la mia postazione; per uno strano sortilegio ero costretto a sorbirmi anche i titoli di coda. Guardarli, era il doveroso compito del loro unico e più accanito ammiratore.
ALESSANDRO: Biscottina, che pompino! Fermati adesso, o tornerà duro! Quanta c’è n’era, sei soddisfatta?
GIULIA: Sì, davvero tanta, tantissima sborra. È impressionante, non puoi immaginare quanta ne esce!
ALESSANDRO: Lo so, ora capisci perché nessuna mi aveva mai concesso l’ingoio? Ci vuole coraggio per mandarla tutta giù! Vieni qua, abbracciamoci qualche minuto, restando un altro po’ nudi a goderci questo splendido posto.
GIULIA: Sì inizio a sentire freddo, i tuoi muscoli mi riscalderanno. Finalmente mi sono meritata un po’di coccole! Quanto mi piace stare qui con te, dovremmo tornarci qualche altra volta.
ALESSANDRO: Certo, ti ci porterò spesso. Sei davvero dolcissima. Spero di non aver esagerato poco fa, mi sono fatto prendere un po’ la mano!
GIULIA: A cosa ti riferisci? Guarda che non mi dispiace per nulla essere chiamata troietta in quei momenti! È questo che ti preoccupava?
ALESSANDRO: L’avevo intuito, mi riferivo più alle allusioni che ho esternato sul tuo ragazzo. Mi eccito un sacco nel sapere che ti concedi a me a sua insaputa! Ma ancora di più, che ti abbandoni in modo così vizioso, spingendoti addirittura a eseguire pratiche sconce, che a lui neghi.
GIULIA: Sì, in effetti ho scoperto che l’infedeltà può essere davvero stuzzicante! Con te mi è più facile lasciarmi andare completamente.
ALESSANDRO: Beh, con il coglione all’oscuro di tutto, potremmo spingerci sempre più oltre! Peggio per lui, merita le corna se non è in grado di soddisfare la sua ragazza!
GIULIA: Forse non mi sono spiegata, non vorrei essere scortese… durante il sesso non mi dispiace, anzi mi intriga parecchio se lo menzioni con frasi poco garbate. Ma fuori da quel contesto, m’infastidisce molto se ti rivolgi a lui in quel modo.
ALESSANDRO: Scusami dai, non fare la permalosa, stavo solo scherzando! Sono solo contento di essere riuscito nel mio intento. Fino a qualche settimana fa, non avrei mai creduto fosse possibile averti, neanche se l’avessi visto con i miei stessi occhi. Invece guardati, sei qui, ancora nuda nella mia macchina, mentre ti accarezzo il seno e i tuoi splendidi capelli. È un sogno che si realizza!
GIULIA: Che romantico il mio amante. Prima mi tratta da puttanella e insulta il mio ragazzo, poi mi accarezza delicatamente e mi sussurra frasi sdolcinate!
ALESSANDRO: È la verità, sei bellissima e riesci a farmi arrapare come nessun’altra. Chiunque, nel nostro ufficio, pagherebbe a peso d’oro una serata così in tua compagnia. Probabilmente, ucciderebbero per un momento così sensuale con te. Immagino la loro invidia e quanto vorrebbero essere al mio posto in questo istante. Forse non lo sai, ma il tuo culetto è famoso in tutta l’azienda!
GIULIA: Che esagerato, siete terribili voi maschietti! Ad essere sincera, ho notato qualche sguardo più malizioso del solito l’altro giorno. I miei leggings bianchi hanno colpito nel segno! Anche se li ho indossati, solo per punzecchiare una persona!
ALESSANDRO: Non sai i commenti che sono volati! Un po’mi infastidivano ma dall’altro lato mi riempiva d’orgoglio sapere che li avevi scelti solo me.
GIULIA: Lasciamoli parlare, nel frattempo solo tu puoi toccare e vedere anche quello che c’è sotto!
ALESSANDRO: Se vuoi conquistarmi e farmi ingelosire, la prossima volta prova con un perizomino scuro, potrei non rispondere più delle mie azioni!
GIULIA: Buono a sapersi, ora che conosco il tuo punto debole saprò come farti impazzire! Ovviamente dovrai riferirmi anche i commenti più volgari!
ALESSANDRO: Certo biscottina, ma sarà difficile ricordarli tutti! Rivestiamoci ora, siamo già in ritardo, non voglio far arrabbiare di nuovo Anna. Sarò triste, domani mi mancherai! Non vedo l’ora sia sabato per addormentarci così, tutti nudi sotto le coperte.
GIULIA: Vedrai che qualche bacetto di nascosto riusciremo a darcelo! Per quanto riguarda il weekend, non credo che dormire sia la tua prima priorità! Sono sempre più curiosa, ancora non vuoi svelarmi niente sui programmi della serata?
ALESSANDRO: Tel’ho detto, sarà una sorpresa! Per ora, puoi solo sapere che ti porterò fuori città, dove nessuno può riconoscerci. Una bella fighetta come te merita una pianificazione accurata, vedrai, ci divertiremo!
GIULIA: Wow, ho fatto bene a tirarmela allora!
ALESSANDRO: Ah davvero! Non mi era sembrato, hai uno strano modo di tirartela!
GIULIA: Scemino, mi stai di nuovo dando della zoccola?
ALESSANDRO: No no, fuori da una situazione sessuale non mi permetterei mai, ho imparato la lezione ed è meglio non farti tirare fuori gli artigli! Mentre lo faremo, sfogherò gli arretrati sia su te che sul tuo ragazzo! Comunque abbiamo un patto, ricorda che dovrai tenergli le tue belle gambe chiuse, ancora per qualche giorno. È già tanto che non gli ho precluso anche i pompini!
GIULIA: Bè, hai capito, mi eccita se fai un po’lo stronzo in quei momenti! Se la serata è speciale come dici, potremmo aggiungergli questo piccolo dispetto!
ALESSANDRO: Mhmm, davvero lo faresti per me! Ottimo così anche la tua bocca arriverà riposata! In pratica ho più diritti io del tuo ragazzo! Andiamocene biscottina, o ti sfilo di nuovo tutti i vestiti. Quel tuo sorrisetto malizioso mi fa attizzare!
Gli artisti, nei ringraziamenti finali, avevano inciso i loro commenti su quel perverso cortometraggio. Il fascio di luce del proiettore illuminava la cristallina scogliera mettendo in risalto anche la vegetazione circostante. Solo la star dell’erotica pellicola riusciva, con occhio da regista, a individuare il suo supporter, celato goffamente tra i corbezzoli. Alessandro aveva ragione, quel sorrisetto malizioso era davvero ammaliante. L’auto si allontanava dalla scena. Finalmente, gli attori calavano il sipario.
Ripercorrevo la strada inversa per raggiungere la mia auto. La prima posizione, ricevuta in precedenza, era la mia guida per ricongiungermi alla mia fidanzata. L’oscurità non rendeva semplice il mio tragitto; il problema non era il cammino poco illuminato, ma i pensieri che affliggevano la mia lucidità. Vagavo disorientato, convenendo che la vista non era il senso più appropriato per percepire il tradimento. Forse non ero ancora pronto; ritenevo più sobrio godere dell’infedeltà, nelle dolci parole che Giulia si era abituata a bisbigliarmi.
Non era questa la sola riflessione che mi angosciava; per sopportare l’intero dramma, avevo ceduto alla tentazione di ben due orgasmi. Con questi, il mio debito si elevava a quattro; la scommessa era praticamente perduta. Non volevo che quel miserabile del collega scopasse la mia fidanzata a pelle. Aveva già avuto fin troppe soddisfazioni, non potevo concedergli anche il trionfo di averla senza preservativo. Che altra scelta mi restava se non quella di mentire? Anche per me, era giunto il momento di recitate; dovevo ritagliandomi un nuovo ruolo secondario e interpretare il personaggio più bugiardo.
Mentre guidavo per raggiungerla, la mia apprensione saliva. Confrontarmi con Giulia, sarebbe stato differente dalle precedenti situazioni. Questa volta, ogni stimolo era stato percepito direttamente. Arrivavo titubante al punto d’incontro. Eccola lì. Bella e malefica come suo solito, attendeva il mio arrivo fuori dalla macchina. La desideravo ardentemente e l’amavo più di ogni altra cosa. Parcheggiavo velocemente e scendevo dall’auto, lei mi veniva in contro. Le nostre lingue si cercavano desiderose, unendosi in un intenso e lungo bacio; il sapore di sperma pervadeva la mia bocca, imperversando fin dentro le narici. Era l’odore del tradimento:
GIULIA: Lo senti adesso? Dovrai abituarti a questo sapore se vuoi stare con me tutta la vita! Lo sentirai spesso, è il profumo delle corna!
Sotto la stimolo di una nuova erezione, la stringevo forte a me, continuando a intrecciare la mia lingua alla sua. Quel contenuto inedito, aveva sconvolto la mia eccitazione; era l’autografo della stella, la ricompensa più preziosa che potessi sognare di avere.
To be continued
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