Racconto erotico: Capitolo XXIX

“Cuckold Story”


L’evoluzione di una giovane coppia, il racconto della storia, delle emozioni e dei sentimenti che hanno permesso di realizzare le più nascoste e perverse fantasie…

Autore cucky-ita

Capitolo 29: Provocazione.

Le due belle veline erano di nuovo nella mia auto. L’intensa fragranza che diffondevano, mi aiutava a contrastare la sonnolenza. Non erano molti i chilometri che ci separavano dalla casa di Francesca, mente le chiacchiere leggere, post discoteca, danzavano sopra l’asfalto:


GIULIA: Ma quanto avete pomiciato tu e Salvo! Ho quasi sperato che andassi via con lui! Il prossimo passo sarà portartelo a letto!

FRANCESCA: Ma smettila! Bacia davvero bene, ma dovrà accontentarsi per un bel po’! Voi piuttosto, che fine avevate fatto?

GIULIA: Il porco del mio ragazzo non è in grado di tenere a bada gli ormoni e mi ha sequestrata! Guarda, mi ha anche macchiato il vestito. Ci siamo divertiti, proprio sul tuo sedile!

FRANCESCA: Dai che schifo! Comunque Anto, grazie per non esserti arrabbiato quando Giulia mi ha fatto da spalla. Mi sentivo un po’ in difficoltà per avertela sottratta.

IO: Figurati Fra, non è un problema, è stata lei a insistere. Almeno, il suo operato, ha portato buoni frutti! Prenditi i tuoi tempi e non seguire i consigli debosciati della mia ragazza, accelerando troppo le cose!

GIULIA: Dai amore, posso parlare liberamente? In questo modo, Fra smetterà di sentirsi in colpa e di additarmi come zoccola sottovoce! Lui sa tutto, anche di come ho ballato con Gabry, in particolare che ho sculettato decisamente troppo!

FRANCESCA: Sul serio? Non ti da fastidio?

IO: Un pochino, ma è la gelosia che rende vivo il rapporto! Se non si va troppo oltre, per me ci può stare qualche piccola moina senza doppi fini.

FRANCESCA: Io sarei esplosa dalla rabbia al tuo posto! Siete proprio strani voi due! Se vuoi il mio parere, stava comunque esagerando. Si vedeva che lui era oscenamente eccitato mentre la tua ragazza si strusciava a lui.

GIULIA: Fai ancora la moralista con me? Vogliamo parlare di Sonia?! Chissà che film porno ha girato in quei bagni!

FRANCESCA: Lei è un caso patologico, è pazza! Non so davvero come faccia ogni volta a fare di peggio! Ormai la conosciamo e abbiamo imparato a volerle bene.

GIULIA: Si vede che si stava divertendo, anche se di sicuro ha gioito più Mattia mentre la sborrava sulla faccia!

FRANCESCA: Giuly, dai! Solo il povero Gabriele dunque è rimasto a secco, poverino. Anche se non può lamentarsi, non è male, come premio di consolazione, la vicinanza con le tue chiappette!

GIULIA: Sì, le ricorderà a lungo, fidati! Magari poi, così ingrifato, ha anche trovato una sgualdrina con la quale amoreggiare un pochetto! Sono sicura che si sarà rifatto anche lui!



Tra pettegolezzi e malignità, accompagnavamo Francesca e anche noi ci dirigevamo verso casa. La mia dolce metà amava provocarmi imbarazzo con frecciatine velate e parole fortemente allusive. Francesca era piuttosto ingenua sulla sfera sessuale, ma a parer mio, Giulia doveva comunque limitarsi da frasi troppo esplicite, soprattutto alla presenza della più smaliziata Sonia. Approfittavo dell’ultimo tratto di strada, per conoscere il significato della misteriosa chiacchierata con Gabriele sotto i riflettori della discoteca:


GIULIA: Sarebbe bello dire a Fra della nostra evoluzione di coppia. Un po’ mi dispiace tenerla all’oscuro di tutto, ci siamo sempre detti ogni cosa. Ha criticato persino il mio comportamento libertino; se solo sapesse, quanto ti piace, non si scandalizzerebbe.

IO: Non capirebbe e ci giudicherebbe fin troppo duramente. Lei ha i suoi principi. Poi non ha certo sbagliato nell’additarti come una puttanella, avrebbe detto di peggio conoscendo il resto che hai combinato! Ho avuto paura gli stessi per dire anche del bacio! Di sicuro, se mai lo sapesse, tutelerebbe il mio interesse, cercando di limitare, per quanto possibile, la tua troiaggine! Mi vuoi dire cosa mormoravate tu e Gabriele?

GIULIA: Devi continuare a fidarti di me, ho inventato una piccola storiella che gli farà tenere la bocca chiusa!

IO: Non vuoi dirmi di cosa si tratta?

GIULIA: Per il momento no, voglio valutare altre situazioni prima di decidere che cosa fare di lui. Amo riprenditi, sembra che abbia scordato che domani sarà il gran giorno! Voglio che resti concentrato solo su quello, per il adesso!

IO: Come potrei scordarlo! Almeno ho pareggiato il nostro conto in sospeso!

GIULIA: Già, che peccato, con il preservativo non sarà la stessa cosa. Sei stato bravo a recuperare, hai meritato tu di vincere la nostra scommessa! Mi ha davvero eccitato il nostro gioco, dovremmo trovare nuovi azzardi in futuro. Questo renderà il tutto ancora più piccante e perverso!

IO: Anche a me non è dispiaciuto, troveremo nuovi pretesti per la rivincita!


Mancavano solo undici ore al devastante appuntamento. Prendevo sonno terrorizzato per quante, ancora meno, ne sarebbero mancate al mio risveglio.



Dormivo come un sasso. Solo il caffè sotto il naso riusciva a riavviare i miei sensi. Era Giulia a porgermelo, che compariva al mio cospetto più luminosa dei raggi del sole riflessi sul mare cristallino.


GIULIA: Buongiorno tesoro, ma quanto hai dormito? Che invidia nel vederti sonnecchiare beato come un angioletto. Io mi sono svegliata di soprassalto invece, ho fatto anche ritardo dal parrucchiere. Sarei voluta restare a letto ancora qualche ora, ma la vanità ha un prezzo! Che te ne pare del risultato?

IO: Sei bellissima amore mio. Era da un po’ di tempo che non ammiravo i tuoi splendidi boccoli, ma che ore sono?

GIULIA: Sono quasi le quindici! Se non ti avessi svegliato, non saresti neppure riuscito a salutarmi! Ho chiesto ad Ale di venirmi a prendere sotto casa, tanto crede che tu non sia presente.

IO: Cavolo, manca pochissimo, dovevi svegliarmi prima che uscissi, avrei recuperato oggi il sonno arretrato. Che novità ci sono?

GIULIA: Ha solo reso nota la nostra destinazione, dista circa due ore di macchina da qui. Sarà un sollievo essere così distanti da casa, potrò vivere questa esperienza senza nessuna limitazione! C’è solo un’ultima cosa che ancora devi fare per noi… tieni, leggi i nostri messaggi.


Non era sufficiente la mia approvazione e lo scostumato completino intimo che avevo acquistato per l’occasione? Dovevo ancora cedere a nuove concessioni per il loro benessere? Leggevo attentamente i messaggi. Tra smancerie e lusinghe varie, capivo chiaramente l’oggetto della loro conversazione; riguardava la proposta indecente, di fare sesso senza contraccettivi. Giulia aveva informato il collega sulla limitante decisione finale e lo esortava a indossare il preservativo. Lui però replicava con un messaggio, dal quale trasparivano il suo rammarico e la solita sfrontatezza:


ALESSANDRO: Che delusione, mancherà la ciliegina su una torta davvero perfetta. Sarebbe stato magico unire i nostri corpi in modo naturale, percependo il calore intimo reciproco, nell’emozionante gesto di fare l’amore per la prima volta. Pazienza, non posso lamentarmi, hai esaudito tutte le altre mie richieste. Ci tengo a precisare che comunque non porterò nessuna precauzione. Se ci tieni tanto a farmeli indossare, dovrai essere tu a comprarli!


Mentre restituivo lo smartphone alle sue splendide mani smaltate di rosso, notavo il nome di Gabriele tra le ultime conversazioni. Il mio stomaco era già abbastanza a soqquadro per sopportare altre scabrose confessioni, ma non era facile resistere alla curiosità:



IO: Romantico e pungente, sembra abbia trovato l’amante perfetto. Non mi farò impietosire dai suoi ridicoli piagnistei.

GIULIA: Leggendo quelle sue parole poetiche e appassionate, ammetto di avere rosicato per la tua vittoria. Se avessi avuto dei dubbi a riguardo, con quel messaggio avrei gettato via la scatola dei condom e avrei spalancato le gambe gridando di farmi sua!

IO: Stai solo cercando di provocarmi. Non puoi fare altro che rimuginarci su! Hai già comprato i preservativi, o preferisci pregarmi per cambiare idea?

GIULIA: No ti sbagli, so ammettere la sconfitta e ho troppa dignità per implorarti di ripensarci! Ti ho già descritto la mia voglia di scoparci a pelle? Oh, sì che l’ho fatto, ma non ti è interessato assecondare il mio desiderio. Visto che sei l’unico favorevole a questa limitazione, trovo giusto che sia tu a comprarli per noi!

IO: Dai cavolo, sei appena tornata a casa, che ti costava prenderli prima di rientrare! Devo davvero farlo io?

GIULIA: Certo, è un gesto simbolico oltre che un piccolo dispetto! Ma se non hai voglia di uscire, puoi anche evitare. A noi non dispiacerà!

IO: Scemina, non è con la pigrizia che riuscirai a persuadermi. Non importa mi sottometterò anche al tuo ennesimo capriccio.

GIULIA: È bello metterti con le spalle al muro. Pensa che umiliazione; oltre ad apprezzare l’intimo nuovo che mi hai regalato, userà i tuoi preservativi per scoparti la ragazza! Sono quasi tentata di dirgli quanto sei stato premuroso nell’acquistarli per lui!

IO: Vieni qua stronza! Preferirei passare queste ultime ore a coccolarti e a sbaciucchiarti. Invece sono costretto ad ascoltare queste frasi sboccate, per nulla adatte allo stile della mia principessina!

GIULIA: Dai, lasciami, mi rovini l’acconciatura! La smetti di fare lo sciocco, devo ancora truccarmi e ultimare i preparativi per farmi carina. Non vuoi che mi trovi irresistibile quando salirò sulla sua auto e inizierò a fare le fusa?

IO: Dai Giu, smettila di torturarmi, mi sono appena svegliato. Piuttosto, che mi dici dei messaggi di Gabriele? Stai pensando di liquidare il tuo amante prima ancora di andarci a letto? Non sapevo neanche gli avessi dato il tuo numero.

GIULIA: Ale non si tocca. È ovvio tesoro, sarebbe da maleducati limonare con qualcuno e non restare in contatto, per chi mi hai presa? Non è ancora il momento di pensare a Gabry, è da ieri che mi assilli con queste storie, rilassati!

IO: È normale che sia agitato. Ieri hai baciato tre uomini diversi, mentre oggi sarai lontana, chissà quanti chilometri da casa, a farti scopare da uno dei tre. Basta, me ne vado in farmacia a comprare i preservativi per la mia fidanzata zoccola!

GIULIA: Bravo cucciolotto mio! Mentre scegli, rifletti bene su quanto si divertirà a usarli. Evita pure quelli stimolanti; sarò abbastanza lubrificata già di mio, per colpa dei tuoi volgari messaggi! Grazie a te, mi tratterà da troia per tutta la trombata, mentre la mia figa continuerà a gocciolare a ogni sua parola!

IO: Sei una strega, non ti accorgi che è già abbastanza difficile così! No, tu godi a evidenziarlo! Mi pento di aver inviato quei maledetti messaggi.

GIULIA: Hai accelerato la sua depravazione quella sera. Peggio per te comunque. Come ti avevo promesso, ti sussurrerò la punizione nell’orecchio, solo poco prima da uscire di casa! L’avevi scordato? Il boccone più buono va sempre lasciato per ultimo! Ora sparisci!



Non era semplice gestire tutte quelle frecciatine, anche se, negli anni, avevo imparato a farci l’abitudine. Solo quando era così eccitata, faticavo a tenerle testa; cadevo vittima dei suoi esagerati commenti, alcuni raffinati altri volgari, senza alcuno sconto dallo sbattermeli in faccia. A me piaceva così, per me era perfetta; ogni sfaccettatura di quel carattere, contribuiva al alimentare il mio amore per lei, giorno dopo giorno. Era palese che Alessandro l’avrebbe trovata già calda e vogliosa. Che bastardo fortunato, pensavo. Chissà di quanta depravazione si sarebbero macchiati in una città così lontana. Giulia si accertava che ne fossi pienamente consapevole con le sue parole. Non appariva più timorosa come un tempo; la sua esperienza, aveva aumentato sicurezza e sfrontatezza. Per gestire la mia gelosia, l’unica soluzione era conoscere ogni loro mossa; ne ero dipendente. Per mia fortuna, amava ragguagliarmi continuamente sugli scabrosi dettagli. Forse, in quell’ambiente vacanziero, non sarebbe stato così semplice comunicare troppo di frequente.


Continuavo a girare in auto per la città deserta, trovando solo farmacie chiuse. Sarebbe stato sarcastico fallire nella ricerca del prezioso anticoncezionale. Notavo un distributore automatico. Lo esaminavo con attenzione ma molti prodotti erano esauriti. Erano presenti solo confezioni da dodici e da ventiquattro pezzi. L’umiliazione aumentava mentre selezionavo quella meno fornita ma comunque troppo abbondante per un singolo week-end. Tacitamente, stavo offrendo ad Alessandro una dozzina di scopate con la mia fidanzata. Mi dirigevo verso casa, le lancette scorrevano, tra poco più di un’ora, sarebbe iniziata la mia agonia. Mancava ancora un tassello per completare quelle provocazioni: il suo piatto forte, tenuto come dessert, era forse il boccone più amaro?

To be continued

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