Racconto erotico: Capitolo XXXIII

“Cuckold Story”


L’evoluzione di una giovane coppia, il racconto della storia, delle emozioni e dei sentimenti che hanno permesso di realizzare le più nascoste e perverse fantasie…

Autore cucky-ita

Capitolo 33: Seduta estrospettiva.

Quella premunizione riusciva a sconvolgere le mie convinzioni. Era la seconda volta che il cazzo di Alessandro rafforzava quella fastidiosa e intima confidenza, entrando di nuovo a contatto con la fighetta della mia fidanzata. Ero stato tagliato fuori e non potevo più prevedere cosa sarebbe successo di lì a poco. Forse, era quello il significato nascosto del mio sogno? Non ero sicuro che Giulia mantenesse la sua parola; mi era parsa così eccitata e brilla, che difficilmente sarebbe riuscita a frenarsi. Il quel caso, avrebbe sicuramente concesso la propria virtù all’amante, prima di ogni previsione. Era davvero giunto momento nel quale mi avrebbe proclamato cornuto? Il mio nervosismo aumentava, evolveva in ansia quando passavano troppi minuti senza ricevere alcuna risposta.


Non capivo neppure il motivo di tanta agitazione; sapevo che erano lì, solo per il frivolo piacere carnale. Rifiutavo la mia veggenza sullo specchio, la razionalità faceva parte del mio essere. In fin dei conti, il mio verdetto, già deciso, sarebbe comunque arrivato entro poche ore. Forse, era meglio togliersi subito il dente malandato, per smettere di soffrire. Allora perché continuavo a tremare, come se un freddo glaciale fosse penetrato fin dentro le mie ossa? Il motivo era uno solo: dovevo avere io il controllo e padroneggiare la situazione tramite le emozioni della mia ragazza. Era chiaro, se qualcosa sfuggiva alla nostra iniziale pianificazione, andavo completamente in panico. Perché potessi sopravvivere, Alessandro doveva attenersi al nostro rituale, esattamente come lo avevamo immaginato: la cena provocante, il flirt reiterato in una città lontana, lo strip-tease nella camera d’albergo… allora, solo allora, sarebbe stato libero di scoparla.



Giulia sapeva fin troppo bene il peso che comportava per me quel rapporto e, fin troppo spesso, si divertiva a infierire, descrivendolo con il termine più sleale e spietato che conosceva: “vorrei farci l’amore con Ale”, diceva. Ogni volta che lo ribadiva, mi provocava la più potente eruzione di gelosia.


Uscivo da casa, quasi a stomaco vuoto, con quelle parole stampate in testa: “Farci l’amore”. Gli ingredienti c’erano davvero tutti: la focosa passione, il desiderio e l’attesa. Ai sentimenti, bastava aggiungere la scenografia di una romantica città e l’allestimento della lussuriosa suite, per creare il connubio sessuale perfetto. Guidavo distratto e arrivavo al bar, dove Giovanni mi aveva fissato l’appuntamento. Non avevo il coraggio di raggiungerlo, prima di conoscere la verità. Temevo anche che collegasse il mio stato pietoso all’assenza di Giulia. Aspettavo un cenno, una rivelazione che m’illustrasse il mio destino; ma non arrivava.


Mi trascinavo all’interno del locale, dove Giovanni mi aspettava da ormai troppi minuti. Mi scusavo per il ritardo, cercando di inventare una giustificazione. Il mio amico, che mi conosceva fin troppo bene, mi precedeva, preoccupato nel vedermi così pallido. Attribuivo quel colore cadaverico al forte senso di nausea che continuava a tormentarmi. Cercavo di minimizzare e deviare la sua attenzione, focalizzando le mie domande sul misterioso appuntamento con la giovane barista. Toccavo il tasto giusto, si accendeva e iniziava a raccontarmi i dettagli, enunciando com’era riuscito a portarsela a letto, sin dalla prima sera:


GIOVANNI: Non penso la conosci, è una brava ragazza, sveglia e intelligente ma soprattutto è molto carina! Dopo essere finiti a casa mia, si è completamente lasciata andare e siamo rimasti svegli ad amoreggiare per tutta la notte. Non sai quanto l’ho martellata! Andare a letto con una ragazza nuova è sempre qualcosa di unico. Se le trombi bene e le fai godere a fondo, in lei s’innesta uno strano legame di sudditanza nei tuoi confronti. Pensa che mi ha contattato anche oggi, per richiedere il bis!

IO: Esagerato, per far godere una donna come sostieni, bisogna imparare a conoscere il suo corpo. Che fine hanno fatto tutte le tue perle sulla biologia femminile?

GIOVANNI: Dici così, solo perché sono anni che scopi la stessa ragazza! Ti sei scordato il brivido della conquista; una volta che riesci a farla tua, non sei più una persona qualunque per lei. Non parlo delle classiche troiette che la danno a tutti, ma di ragazze di rara qualità! Le femmine, in questo, non sono come noi; farsi montare dal loro uomo, assume un significato molto più intimo e profondo.

IO: Ma che hai stasera, quasi non riconosco il mio amico romanticone e gentiluomo. Sono questi i risultati dei tuoi titoli accademici? Sembra quasi che scopare una donna significhi renderla succube e per sempre sottomessa a te. Poi, cerchi di farla passare quasi come una santarellina quest’Aurora, invece si è fatta scopare alla prima sera!

GIOVANNI: Fai lo scorbutico e continui a fissare il telefono. Sto parlando con il mio amico, non con un docente universitario! Sei strano negli ultimi tempi, mi attacchi quasi come se ne facessi una questione personale.

IO: Ti sbagli, prendo solo molto seriamente le tue parole, conoscendo la tua profonda preparazione sulla psicologia sessuale.

GIOVANNI: Scherzavo poco fa, trovo bellissimo il tuo rapporto con Giulia. In tanti cercano tutta la vita quello che voi due avete. Volevo solo di spiegarti che un nuovo rapporto sessuale può provocare un grande sconvolgimento dei sensi, soprattutto se intenso e passionale. Non volevo sicuramente istigarti a tradirla!

IO: Lo sai anche tu che non la tradirei mai. Mi basta lei per sentirmi pienamente appagato.

GIOVANNI: Certo ed è bellissimo, fare l’amore con un solo partner rafforza molto l’intimità. Averne diversi rende tutto più complicato, perché innesta inevitabilmente un paragone, sia fisico sia emozionale. Dovresti essere contento per me, invece di fare permaloso. Per una volta che trovo una ragazza che m’intriga!

IO: Hai ragione scusami, è colpa del mio malessere, sarà un virus intestinale. Andiamo al sodo; fammi vedere qualche sua foto e raccontami i dettagli! Si vede che non riesci a trattenerti dal pubblicizzare le porcate che avete fatto!


Il sessuologo aveva ragione. Le sue parole avevano colpito più a fondo di quanto credesse. Ogni suo ragionamento veniva da me accostato al sesso adultero: lo stesso che Alessandro e Giulia stavano probabilmente consumando in quel momento. Pensavo di averlo accettato, invece mi consumava perdere l’esclusiva; non sarei stato più il solo, ad aver fatto sesso con lei. La mia fidanzata era sicuramente una di quelle ragazze speciali di cui parlava. Il suo collega l’aveva davvero soggiogata? La sicurezza con la quale Giovanni esponeva le argomentazioni mi preoccupava non poco; chissà se anche Giulia avrebbe sviluppato la stessa riverenza e, se poi, avesse addirittura richiesto l’immediata replica per concedersi ancora. Il suo autorevole parere professionale mi mandava ancora di più in confusione.



Ancora nessun messaggio, era passata più di un’ora. Mentre mi mostrava le foto Istagram della famigerata Aurora, finalmente il mio telefono suonava. Lo afferravo con un riflesso incondizionato e mi allontanavo di scatto, brandendo il telefono come fosse una preziosa reliquia:


IO: Che fine hai fatto, ero preoccupato.

GIULIA: Tesoro, hai sborrato senza permesso per caso? Sei di nuovo nevrotico o sbaglio? Il telefono non prende nel ristorante, mi sono alzata per chiamarti in attesa della password Wi-Fi.

IO: Non c’entrano i miei ormoni, non puoi lasciarmi in questo stato per oltre un’ora. Mi distruggi così, raccontami cosa è successo.

GIULIA: Non ti agitare e cerca di capire, non posso stare sempre al telefono in mano. Ho un amante da soddisfare, ricordi! Non ci ho ancora scopato, stai sereno. Secondo te mi priverei del gusto di anticiparti quel momento?

IO: Hai ragione, ma non mi sembravi particolarmente lucida, quando hai attaccato la chiamata!

GIULIA: Finalmente ti sei calmato, devi continuare a fidarti di me. Amore, sto solo continuando ad alimentare il peso delle tue corna, per renderle speciali e indimenticabili! So già che dovrò raccontarti questa serata altre cento volte nei prossimi anni, quindi mi sto concentrando al meglio per memorizzare ogni piccolo dettaglio!

IO: Sì, hai ragione, non penso che mi stancherò mai di ascoltare questa storia! Qualche anticipazione sulla serata?

GIULIA: Passeggiata in centro, mano per la mano, baci appassionati tra i vicoli e tanti palpeggiamenti inappropriati in pubblico! Ti basta? Se vuoi, aggiungo il ditalino che mi ha fatto sulla panchina, mentre guardavamo il tramonto! Mi sono trattenuta dal venire, solo perché c’era troppa gente intorno!



IO: Wow, ti stai dando da fare zoccoletta! Chissà che voglia gli stai facendo salire!

GIULIA: L’ha sempre duro, mi regalerà una sborrata epica di questo passo!

IO: Gli hai già riferito quell’irritante e scorretta bugia?

GIULIA: Non ancora, aspettavo di finire la seconda bottiglia di vino e darti in diretta tutti suoi commenti! Ora torno dentro, gli antipasti erano meravigliosi. Le ostriche mi sono sembrate appropriate come portata, anche se non penso abbia bisogno di un ulteriore afrodisiaco; basta già il mio profumo!

IO: Sei fantastica, sto morendo di gelosia. Aspetto i tuoi prossimi messaggi amore, buona cena!


Tornavo al tavolo da Giovanni, completamente guarito dal mio male. La tempesta imperversava nella mia anima, ma avevo guadagnato un fievole riparo, seppur temporaneo, dentro una grotta. Nessuna sorpresa inattesa era prevista per la prossima ora. Eludevo le perplessità di Giovanni sulla mia agitazione; offrivo un’altra birra, per stimolare la leggera chiacchierata.


Squadravo, senza più pregiudizio, le foto della giovane biondina. Iniziavo a cogliere le sfaccettature e la fierezza di Giovanni, quando la definiva “una rara preda”. Aurora aveva davvero un viso bellissimo: capelli biondi, occhi marroni e un nasino delicato. Gli zigomi erano delimitati da alcune graziose lentiggini, perfettamente distribuite. Più scorreva tra le foto, più erano chiare le armi di seduzione che aveva elargito sul proprio corpo, come un tempio sacro. Fisico proporzionato e curve femminili, non la facevano sfigurare neanche se paragonate a ragazze del calibro di Giulia e Francesca.



IO: Ti sei scopato una bella fighetta amico mio! Com’è a letto?

GIOVANNI: È una bomba! Fighetta stretta e depilata che mi sono goduto senza preservativo! Non mi guardare così, so meglio di chiunque altro i rischi delle malattie veneree. Avevamo degli analisi del sangue molto recenti e prende la pillola con regolarità. Una passerina così, va scopata a pelle! Le femmine adorano il cazzo nudo, questo le fa sentire ancora più devote verso l’uomo che le possiede!

IO: Hai ragione, senza, è tutt’altra cosa! Davvero hai preferito uscire con me, piuttosto che scoparti di nuovo questa gnocca?

GIOVANNI: Sono umano dopotutto! Dopo la prestazione di ieri, rischiavo la disidratazione! Sono venuto tre volte e sento ancora la cappella gonfia e dolorante. Ma né valsa la pena! Come ti ho già detto poco fa, la prima volta bisogna fare bella figura e dare il massimo nella prestazione; per questo è tutto così intenso ed emozionante. Nei rapporti successivi si può iniziare a godere dei frutti raccolti, con quel ricordo stampato nella memoria.

IO: Addirittura tre volte, posso chiedere dove hai sborrato la bella biondina? Sono curioso della spiegazione psicologica sull’eiaculazione con una nuova fiamma!

GIOVANNI: L’orgasmo è fondamentale, ho scelto i punti chiave per instaurare un dominio inconscio. La prima sulla figa, purtroppo fuori, non ha accolto la mia richiesta di svuotarmi dentro di lei. È un ottimo modo per marchiare il territorio. Quando osserva il suo organo genitale ricolmo di sperma, non può che rapportarlo a un gesto di sudditanza. La seconda in bocca, anche questo è un messaggio molto forte. Percepire il sapore del seme innesta i recettori del gusto, familiarizzando con il godimento del proprio uomo. La terza sulle tette, simbolo della femminilità. Non ho voglia della spiegazione scientifica, ti basti sapere che adoro sborrare due belle tette sode! Non male vero?

IO: È sempre interessante ascoltare le tue conoscenze! Ha ingoiato la dolce Aurora?

GIOVANNI: No macché, devi essere una gran puttanella per mandare giù lo sperma al primo pompino! L’ingoio è una pratica molto intima, serve grande confidenza per farlo; in fin dei conti, lei sta implicitamente accettando il seme del suo uomo dentro di lei. È un messaggio fortissimo simile all’eiaculazione dentro. Questi segnalali indicano adorazione e sudditanza psicologica; in pratica, se hai la fortuna di riceverlo, il tuo partner si è completamente sottomesso a te. Ha sputato, ma va più che bene così, sarebbe stato un sogno se fosse andata oltre!



IO: Non saprei, mi fido del tuo giudizio, però può anche dipendere dai gusti! Da come esponi la piega della serata, non mi sembrava proprio una novizia!

GIOVANNI: Invece ti sbagli, aveva pochissima esperienza e si notava. Lei stessa mi ha confidato di averlo fatto soltanto con il suo ex. Mi sento fortunato a essere il secondo privilegiato ad averla posseduta. Almeno adesso, può finalmente avere un metro di paragone e forse ha apprezzato il vero sesso! Quelle meno esperte mi fanno arrapare; si lasciano scopare in ogni modo e, se ci sai fare, assecondano timidamente ogni richiesta! Sai a cosa mi riferisco. Ricordo che i primi tempi con Giulia, trovavi eccitante insegnarli ogni sfaccettatura dell’amore!


Tutte quelle similitudini non mi creavano più disagio, anzi, mi eccitavo e faticavo a contenere il mio entusiasmo. Ogni analogia mi faceva percepire lo stato emozionale di Alessandro: chissà se anche lui l’avrebbe “sfondata” tutta la notte. Pensavo ai suoi orgasmi e al significato nascosto che celavano. Con tutto lo sperma che le aveva già fatto ingerire, la sottomissione era garantita. Giovanni si assentava per andare al bagno, dunque sfruttavo la sua assenza per leggere il nuovo messaggio della mia fidanzata:


GIULIA: Tesoro, scusaci è tutta colpa del vino! Stiamo ancora ridendo, dopo la confessione sulla tua virilità ridotta! L’ha presa fin troppo bene, evidenziando la mia ipocrisia sulla pregressa richiesta di non sparlare di te. Cito testualmente come ha esordito: “temo che non sentirai più nulla con il tuo ragazzo, dopo essere stata con me! Tranquilla biscottina, d’ora in avanti, mi occuperò io dei tuoi appetiti sessuali e da stanotte ti sentirai una donna!”


Chissà che analisi psicologica avrebbe riservato Giovanni a questo messaggio! Giulia non poteva passarla liscia. Ora che avevo riacquistato la lucidità, potevo finalmente controbattere. Serviva un gesto, qualcosa che la mettesse davvero in difficoltà e gli desse una lezione. Un’idea malsana iniziava a prendere forma nella mia testa…

To be continued

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Capitolo XXXII: Lo specchio temporale e il riflesso della complicità.

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