Racconto erotico: Capitolo XXXIX

“Cuckold Story”


L’evoluzione di una giovane coppia, il racconto della storia, delle emozioni e dei sentimenti che hanno permesso di realizzare le più nascoste e perverse fantasie…

Autore cucky-ita

Capitolo 39: Cin Cin.

Giulia si sollazzava, pregustando la mia avvilente reazione di gelosia. Le circostanze stavano favorendo un’ampia raccolta di materiale esplicito. Non c’era il tempo di spedire i primi procaci contenuti, per formalizzare la mia definitiva consacrazione a cornuto. La pantera aveva bisogno di privacy per scegliere le premurose parole che avrebbe dedicato al suo fidanzato. Conosceva il nostro profondo legame, ma non immaginava che fosse così intenso da tempestare addirittura i miei sogni. Si stava godendo ogni istante di quella storia così appassionata e adultera. Nella sua mentre perversa però, infuriava, cristallino e inamovibile, un unico obiettivo: voleva offrirmi ogni sensazione che meritavo e amplificare l’emozione che le corna avrebbero scaturito. Ogni sua mossa era finalizzata a rendere più speciale e frizzante quel tradimento.


La passione tornava a imperversare nella lussuriosa camera. Tra frasi dolci e baci romantici, le carni si scaldavano ancora una volta, reclamando l’appagamento del piacere sessuale. I corpi nudi si cercavano, nuovamente vogliosi e non ancora appagati dal consumato amplesso. Esigevano di rivivere quelle suggestioni travolgenti; le mani si muovevano inquiete, le bocche, non erano ancora sazie della bramosia d’amore, s’indagavano in profondità. Il vapore iniziava a fuoriuscire dalla Jacuzzi, mentre lo specchio rifletteva la rinnovata adorazione di Giulia, per il membro del suo amante.



“Col tempo, ho capito cosa piace al tuo cazzo, in che modo farlo crescere e indurire. Tu non vuoi che lo prenda subito in bocca; desideri prima percepire la mia estrema venerazione. Ti senti potente mentre mi guardi dall’alto al basso; la tua superbia, esige che la mia lingua scorra su di esso, inumidendo prima tutta l’asta, per poi roteare attorno alla cappella gonfia. Una volta in perfetta erezione, è mio compito mantenerlo turgido ed eccitato, perché conosco le piacevoli sensazioni d’irruenza che quel palo di carne può regalarmi. Mi eccita sentirmi sottomessa, la mia figa è già un lago. Ormai sai quanto adoro farti i pompini. Tremo, quando mi osservi con quel tuo sguardo autoritario.”


“Non riesco a intuire se stai solo facendo delle foto o mi stai filmando. Voglio sentirmi troia, per rendere il mio amore folle di gelosia, quando vedrà la mia vergogna; faticherà nel riconoscermi, celata in tutte le volgarità che ti sto facendo. Prima di metterlo in bocca, hai bisogno di una bella lavata di palle. So che ti piace spingerle con prepotenza sul mio viso. Certo che le lecco tutte, se mi tieni così per i capelli, non ho scelta; mi fai sentire una cagna al guinzaglio del suo padrone. Mhmm, inizi a entrare nella parte, obbedirò a ognuno dei tuoi arroganti ordini. Se davvero stai facendo un video, voglio che Antonio mi veda fare una cosa, così oscena e audace, da non averla mai sperimentata neppure con lui: ti sputo sul cazzo un paio di volte, mentre ti guardo dritto negli occhi. Solo le troie dei porno fanno così. È così denso e corposo che assomiglia quasi alla tua sborra! Mhmm, perché mi si bagna ancora di più quando mi dai della puttana. Forse perché hai ragione, mi tratti peggio di una sgualdrina da strada. Va bene, cedo alla tua volontà; la mia bocca è a tua completa disposizione.”



Il salivoso pompino non lasciava indifferente il suo amante, che in più riprese, era costretto a distogliere lo sguardo da quei magnetici occhi verdi. Anche la fotocamera faticava a mettere a fuoco quelle pulsioni erotiche. Giulia succhiava e aspira lentamente, facendo colare tutta la propria saliva su quell’asta; la raccoglieva di nuovo con la lingua e riprendeva a leccare, sempre più avidamente. Il suo toro amava tale predisposizione per il rapporto orale; iniziava ad approfittare della sua devozione. Oltre a soffocarla scopandole la bocca, la umiliava, percuotendola, più volte, con il proprio membro duro:


ALESSANDRO: Sei la mia troietta succhiacazzi, vedo che ti piace farti schiaffeggiare dal mio uccello! Ora basta, non te la cavi con un pompino, voglio la tua figa prima di sborrare di nuovo! Facciamo una pausa e andiamo nell’idromassaggio.


Alessandro allentava la spietata presa dai profumati e inebrianti capelli mori, porgendole poi una mano in soccorso; lei, con gli occhi lacrimosi e remissivi, accettava la tregua. Approfittava del repentino cambio di umore per riprendere fiato e uscire dall’apnea. Per l’ennesima volta, l’amante aveva dimostrato la sua straordinaria versatilità, alternando una natura dominante e incline all’umiliazione, a una più dolce e romantica, in grado di far sentire la mia compagna protetta e importante.


Riponeva lo smartphone e stappava una bottiglia di champagne. La riponeva dentro un suaglass ricolmo di ghiaccio. Ostentando il suo fisico virile e muscoloso, preparava con cura il loro bagno focoso. Sistemava i calici a bordo vasca, mentre il cazzo imperversava, sempre in costante erezione. Osservava la mia fidanzata, che sensuale ed elegante, sfilava i lascivi collant restando completamente nuda. Si avvicinava alla sua dama e, dopo averla baciata con passione, la afferrava per mano, accompagnandola nell’idromassaggio:



ALESSANDRO: Che meraviglia stare qui con te! Godiamoci questo meritato relax. Mi sento fortunato ad avere la ragazza più bella del mondo, tutta nuda, in questo distensivo tepore! Sei sexy con i capelli bagnati e le tue labbra carnose sembrano ancora più succose, mentre continuiamo ad amoreggiare! A te piace biscottina?

GIULIA: Sì, non mi stancano mai i tuoi baci! Quanto abbiamo limonato stasera! Se continui a coccolarmi come stai facendo, non credo che vorrò più uscire da qui! Ci sono anche le fragole, il frutto dell’amore!

ALESSANDRO: È incredibile, ma dopo il sesso, riesci a essere ancora più dolce del solito. Vieni più vicina, così posso godermi la tua bocca mentre le assaggi!

GIULIA: Sto bene quando mi stringi e mi avvolgi tra le tue braccia! Le tue mani non sono più crudeli come poco fa, quando mi tenevi ferma la testa per scoparmi la bocca! Mi piace il tuo corpo, il tuo fisico è davvero maestoso, oliato dall’acqua; sembra che riesca a lubrificare ogni tuo muscolo e renderti fin troppo attraente!

ALESSANDRO: È ufficiale, siamo degli ottimi amanti! Dovremmo festeggiare questa travolgente serata, levando i calici! Vuoi avere tu l’onore del brindisi?



GIULIA: Mhmm, se mi baci sul collo, non riesco a parlare! Non ti montare la testa, ma vorrei brindare alla nostra perturbante intimità e alla nostra consolidata intesa sessuale. Devo riconoscerlo, non avevo mai scopato così, sei riuscito a farmi godere così intensamente, da indurre quasi lo svenimento.

ALESSANDRO: L’ho notato tesoro, da come urlavi e ti dimenavi. È stato fantastico anche per me, hai superato ogni attesa; persino quelle che immaginavo, da qualche tempo, solo nelle mie fantasie! Ogni uomo sogna di fare l’amore con una donna così sensibile e passionale. I tuoi sensuali gemiti e gli spasmi della fighetta mentre raggiungevi l’orgasmo, mi hanno portato in paradiso!

GIULIA: Non mi pento di essermi lasciata andare con te! Sono sempre stata curiosa di andare a letto con un altro uomo. Beh, hai superato anche tu ogni più rosea previsione!

ALESSANDRO: Sono onorato di essere il secondo ad averti scopata! L’adulterio e l’ansia di essere scoperti, rendono il tutto ancora più eccitante!

GIULIA: Posso chiederti se è stata la prima circostanza nella quale sei stato infedele?

ALESSANDRO: No, non è stata la prima volta, ho tradito Anna in un paio di occasioni. È successo all’inizio della nostra relazione, quando ancora, tra noi, non era una cosa seria. Saltuariamente, mi era già capitato di trasgredire, ma in altre storie passate; il risultato ha sempre portato a tragici epiloghi, ovviamente per colpa mia. Per lo più, erano flirt passeggeri, brevi sveltine e qualche trombata occasionale; mai nulla di troppo impegnativo. Con te è diverso, non ho mai avuto un’amante con la quale innestare una simile complicità. È la prima volta che vivo un rapporto così ambiguo e appagante!

GIULIA: Bè, ci avrei messo la mano sul fuoco! Avevo notato la tua attitudine a vivere rapporti libertini! Da come ci provavi con me e dalle voci sul suo conto, ero abbastanza certa di questa tua predisposizione.

ALESSANDRO: Come hai notato, ho un certo talento per il sesso e una buona inclinazione a cedere alle tentazioni della carne! Al contrario, ti ho sempre reputato una brava ragazza con una spiccata moralità. Non fraintendere, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla tua evoluzione! Onestamente, non pensavo che ti spingessi fino a questo punto e riuscissi a gestire in modo così adeguato queste emozioni. Io ormai sono abituato a elaborarle, ma tu mi hai davvero stupito.  Devo chiedertelo, ti senti in colpa per quello che stiamo vivendo?

GIULIA: No, non mi sento  in colpa, neanche un po’! Apprezzo la tua sincerità e preoccupazione, ma ho bisogno di vivere anch’io le mie esperienze, so bene quello che faccio! È una situazione estremamente piccante e piacevole, perché dovrei privarmene!

ALESSANDRO: Mhmm, sei fantastica, quel tuo visino da dolce angioletto, nasconde bene la tua viziosa natura, così perfida e ardita! Non hai paura di nasconderti dietro falsi moralismi e ti prendi quello che vuoi! Come mai quelle domande? Ammettilo, sei un po’ gelosa dei miei numerosi trascorsi passati?

GIULIA: Perché dovrei esserlo! È solo grazie a tutta quella pratica, se a oggi, posso beneficiare di tanta maturità sessuale! Ti ho scelto di proposito, sei il mio personale Dio del sesso!



ALESSANDRO: Vedo che l’alcol inizia a fare effetto, abbiamo quasi finito la bottiglia! Mi piace questo nomignolo, biscottina! Non ti offendere, hai preso la decisione giusta, il cazzetto del tuo ragazzo non riuscirà mai a regalarti lo stesso appagamento sessuale. Per come la vedo io, è giusto che lo cornifichi e ti fai scopare da un vero uomo. Come tutte le donne, hai bisogno di sentirti femmina a letto!

GIULIA: Mhmm, il tuo cazzo si sta iniziando a innervosire, sembra che ami entrare nelle fighe di altri uomini! Mentre dicevi quelle frasi, è diventato grosso! Tranquillo, non mi sento risentita se ti limiti a insultare il mio fidanzato sui piaceri erotici; mi da solo fastidio se lo giudichi su questioni poco attinenti e inappropriate.

ALESSANDRO: Sì, è vero, mi attizza un sacco far godere le ragazze occupate, più dei loro compagni! Ho un certo feticismo, per spingerle a fare cose che ai loro fidanzati non si sognerebbero di concedere. Con te non è stato difficile finora! Ti stai bagnando, percepisco la tua fica colare, anche sott’acqua! Ti piace tradire quel mini dotato del tuo uomo?

GIULIA: Mhmm, sei un porco… sì, un sacco ed è tutta colpa tua!

ALESSANDRO: Bene, perché gli farai tante di quelle corna con me, che non passerà più dalle porte! Voglio che mi spieghi cosa ti eccita nella nostra storia adultera e cosa ti fa mancare quel pisellino. Chissà quanto sarebbe geloso se ti vedesse nuda con me in questo idromassaggio!

GIULIA: Uhm, è facile costringermi a rivelarti le mie fantasie, mentre m’infili due dita nella fica… mhmm, mi piace tutto di te, perché riesco a lasciarmi andare in modo diverso. Sei dolcissimo, ma nel sesso è come se muti la tua forma: riesci a trattarmi come una troia, obbligandomi alle più vergognose pratiche. È esattamente come hai detto tu; ci sono cose, che non si riescono a sperimentare con i propri fidanzati. Con te riesco a fare tutto… mhmm, proprio come quando mi sbattevi il cazzo in faccia, dandomi della puttana!

ALESSANDRO: Ecco hai capito allora, con il tuo amante non devono esistere limiti e imbarazzo. È proprio questa l’essenza della mia depravazione: smascherare la vera natura delle brave fidanzatine come te, per poi spingerle a rinunciare a ogni pudore. In una sola settimana, ti sei macchiata di ogni sconcezza. È bastato creare la situazione giusto, da quel momento, sono stato il primo a godermi certi osceni privilegi: hai ingoiato la mia sborra, ti ho ficcato un dito nel culo, mi hai succhiato il cazzo mentre guidavo e ti sei fatta trattare da sgualdrina per tutta la nostra gitarella fuori porta. Adesso, sei qui con me, perché solo io ho la dote di farti sentirti troia, come desideri nel profondo. Guardati, non smetti di ansimare da quando ho cominciato a sgrillettarti la passerina!

GIULIA: Mhmm, sei perverso… non smettere ti prego, fammi sentire tua!



Il sonoro “cin cin” riecheggiava dalla vasca, come a sancire un ignobile contratto di peccato e sconcezza. Le mie visioni cominciavano a diventare inquiete e deliranti. Quelle erotiche scene, al mio subconscio, apparivano fin troppo familiari. La mia fidanzata mugolava e sospirava a fatica, lasciandosi guidare dalle sfrontate e troppo esplicite parole dell’amante. Percepivo addirittura l’estasi che tempestava il suo intelletto e la profonda sottomissione e adorazione per il suo aguzzino. Quelle allucinazioni devastavano la mia quiete, facendomi sprofondare all’interno di un febbricitante incubo. In quel sapore amaro, Alessandro aveva compreso perfettamente quali corde toccare, per far impazzire e sfruttare la mia ragazza. Non aveva soltanto abusato del suo corpo, gli stava fottendo anche il cervello. Intrappolato, sempre più affondo, in quella dimensione oscura, ero costretto a guardare attonito la crudeltà di quella passione. Immobilizzato di fianco allo specchio, potevo solo pregare di svegliarmi.

To be continued

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