Racconto erotico: Capitolo XXXVI

“Cuckold Story”


L’evoluzione di una giovane coppia, il racconto della storia, delle emozioni e dei sentimenti che hanno permesso di realizzare le più nascoste e perverse fantasie…

Autore cucky-ita

Capitolo 36: Passione delirante.

Tra attimi di silenzio, sospiri incerti e respiri affannosi, chiudevo la telefonata; Giulia non aveva il coraggio di interromperla. Fino all’ultimo, reclamava il mio permesso per raggiungere il suo amante. Sistemavo la pillola rossa sul comodino. Contemplavo la mia arma segreta, timoroso dell’inevitabile paragone e del raffronto che avrebbe comportato la nuova prestazione sessuale. Soddisfare la mia donna non era mai stato un problema: Giulia aveva la capacità istintiva di abbandonarsi totalmente al focoso rapporto, facendo trasparire tutto l’impeto e la sua carnalità. I suoi punti erogeni erano piuttosto sensibili e aveva buon controllo e padronanza dei propri impulsi intimi. Il clitoride delicato era la chiave del suo piacere sessuale; conoscevo a memoria le movenze da adottare e i punti da stimolare, per farle raggiungere l’orgasmo, sin dai primi minuti di penetrazione. Alessandro aveva appena cominciato a esplorare quel nuovo mondo; non poteva vantare della mia stessa conoscenza, ma l’esperienza e la novità erano dalla sua parte. Ero sicuro che non avrebbe avuto alcun problema nel soddisfarla.


Lo odiavo, per le piacevoli sensazioni che avrebbe provato dentro di lei; impazzivo pensando agli intensi gemiti che avrebbero accompagnato il suo godimento. Sarebbe stato bello cancellare dalla sua memoria ogni parvenza impudica, al termine della nottata. Mi straziava che potesse giovare di quei preziosi ricordi; invece, aveva conquistato la mia ragazza, quella notte magica sarebbe stata per sempre sua.



Riguardavo le foto e il video, la voglia di masturbarmi era pressante. Avevo superato me stesso resistendo tutta la serata, ma dovevo compiere ancora un ultimo sforzo; se mi fossi abbandonato all’autoerotismo, le glaciali sensazioni di pentimento e timore avrebbero ripreso a torturarmi, devastando la mia fragile e innamorata anima. No, dovevo resistere. Ingerivo un paio di pasticche alla melatonina, le stesse che Giulia custodiva nel proprio cassetto e utilizzava quando faticava a prendere sonno. Alzavo la suoneria del telefono, per essere allertato, senza ritardo, qualora eventuali allegati fotografici fossero giunti sul mio smartphone, come cimelio della mia consacrazione. Così scosso ed eccitato faticavo ad addormentarmi, ma il potente rimedio annebbiava la mia volontà. Mi prostravo esausto a quell’attraente tregua e pacatezza, cadendo sfinito in uno stato di trance.


Strane visioni si palesavano nei miei sogni, come a scorgere il miraggio di due corpi nudi, che si univano nella passione. Avevo già vissuto quell’illusione, esattamente una settimana prima, nel maledetto sabato, dove avevo avallato la nascita del nostro cammino adultero; forse, in quel momento, non possedevo ancora la chiave di volta per schiarire la coltra nebbia. Quei deliri diventano incubi, quando le sagome si schiarivano per farsi più nitide. Che fosse davvero una premunizione? In quegli abbagli, riconoscevo un’ombra fin troppo familiare; istintivamente possedevo quel corpo, avvertendo, tramite i suoi sensi, il tormento di quella sfrenata concupiscenza. Il legame con la mia innamorata era così intenso che riuscivo a vivere, sin dall’inizio, quelle strane allucinazioni, percependo i pensieri, le emozioni e i sussulti, che invadevano quella seducente bramosia. La mia volontà si era completamente eclissata. Ero diventato un silenzioso spettro, l’inatteso ospite che aveva infestato la suite e il corpo della mia ragazza:


“Mi sento così strana. Per fortuna Antonio sembra aver compreso tutto quello che sto provando. Non so come faccia, ogni volta, a trovare le parole giuste per rassicurarmi. Mi chiedo anche, come possa gestire tutto questo; deve fidarsi davvero molto di me, per permettermi spingermi fino a questo punto.”


“Ecco il tizio della reception: chissà se ha notato la nostra stravaganza: è da quando siamo arrivati che mi fissa insistentemente con uno sguardo malizioso. Forse ha solo fantasie su di me e apprezza i miei abiti succinti, oppure ha colto qualche avvisaglia del mio rapporto adultero. Fatto sta, che non mi toglie gli occhi dalla scollatura. È un porco, ma chi se ne importa, non può neppure immaginare che, mentre gli parlo, ho la figa tutta nuda e bagnata, sapendo cosa mi aspetta di sopra.”


“Mhmm, ci siamo quasi ormai, chissà come scopa Ale. Sono mesi che ho fantasie su di lui. Non l’ho mai detto neppure al mio fidanzato, ma dal momento in cui l’ho visto, l’ho subito trovato molto attraente. Sono stata brava a farlo entrare nella nostra intimità senza rendere la sua presenza troppo invadente. Non mi pento di averlo scelto come eletto, per concretizzare le nostre fantasie. Devo rilassarmi adesso, tutti e tre, abbiamo avuto una settimana per prepararci a questo momento. Allora perché sono paralizzata e non ho il coraggio di aprire questa porta? Se sapessero quanti ditalini mi sono fatta, pensando a questa situazione, mi prenderebbero per pazza! Ho visualizzato l’opportunità di andarci a letto, così tante volte, da non capire l’origine di questo timore. Persino Antonio mi ha chiesto di non essere paranoica e lasciarmi andare, forse sono l’unica a farsi troppi film mentali. Assurdo, neanche quando ho perso la verginità, ero così nervosa; basta ora, un bel respiro ed entro nella camera; ho uno spogliarello da organizzare al mio amante.”



Con lei, anch’io accedevo a quella stanza, la stessa della videochiamata e del mio sogno pregresso. Riconoscevo finalmente lo specchio e percepivo addirittura gli aromi esotici che le candele profumate rilasciavano nell’aria:


“Bene, si è già messo comodo sopra il letto. Solo un bacio veloce e vado a cambiarmi. Carini i petali di rosa, ma preferisco i suoi addominali scolpiti; quanto è figo in mutande e a torso nudo. Tutte quelle candele mi stanno facendo venire caldo. No, non sono quelle fiammelle ad alzare la temperatura; a infervorarmi, è il desiderio di farmi possedere da quel corpo vigoroso. È così bollente la sua pelle, apprezzo quando mi stringe forte a sé, per farmi sentire i suoi muscoli tesi. Lo fa di proposito, perché ormai sa, quanto mi piacciono i suoi baci profondi mentre mi abbraccia. Mi sento sicura quando lo fa.”


Il trasporto nella suite aumentava d’intensità, divenendo ardore. I due amanti erano finalmente soli, nel loro nido d’amore. Erano il momento delle carezze mielose, delle movenze delicate e del brusio sensuale, a preannunciare l’inevitabile e atteso amplesso. Erano già distesi sopra il letto, entrambi coscienti di quello che stava per succedere:



“Mhmm, adoro amoreggiare con lui; sembra che riesca a scandire alla perfezione i movimenti della lingua, coordinandosi a tempo con i palpeggiamenti sul mio culetto. Sa bene quando è superfluo essere delicati. È la sua risolutezza a eccitarmi, quando fa così, mi viene solo voglia di sottomettermi e prenderglielo in bocca per ore. Gli basta solo sfiorare le mie labbra e quel cazzo diventa subito duro. Credi che non lo senta, mentre lo premi contro la mia coscia? Ora fermati però, non ti è bastato farmi inumidire la figa tutta la sera? Continui a lusingarmi con dolci complimenti e a penetrarmi con quei tenebrosi occhi scuri; sento il mio corpo avvolto dalle fiamme e lì sotto sono già un lago. Vuoi andare dritto al sodo? Per me va bene se rinunci allo spogliarello, accetto il favore, solo se mi fai subito tua; sarà fin troppo imbarazzante indossare l’intimo che ho scelto per te, figuriamoci danzare con quelle trasparenze!”:


GIULIA: Come sono caldi i tuoi baci! Avevo quasi paura che ti fossi addormentato nell’attesa! Invece mi sembri fin troppo arzillo!

ALESSANDRO: Impossibile biscottina, sono mesi che sogno questo momento, poi è tutta la sera che non vedo l’ora di saltarti addosso! Non mi perderei per nulla al mondo la parte più bella e appassionante.

GIULIA: Sei dolce, ora sono qui, tutta a tua disposizione. Ti ringrazio per la splendida serata che hai organizzato per noi, sei stato sorprendente! Neanche per me è stato semplice resisterti, se l’autista avesse sbagliato strada, avremmo inaugurato sui suoi sedili!

ALESSANDRO: C’è mancato davvero poco! Siamo stati sicuramente i suoi clienti più piacevoli, ma non ho aspettato tanto per una frivola sveltina nel retro della sua auto! Ho compreso le tue attese e ti ho dedicato il meglio, per renderlo speciale. Sei una donna eccezionale, sicuramente la più bella, ma anche la più pazza con la quale sia mai stato! Bene, dopo questa mia sviolinata, non stai dimenticando di fare qualcosa? Cosa ti fa venire in mente quest’atmosfera languida e soffusa? Secondo me è perfetta per il tuo spettacolino!

GIULIA: Non vuoi rinunciare proprio a niente! Ricordo che lo scopo del nostro accordo riguardasse l’utilizzo dei preservativi, ma qui non ne vedo traccia!

ALESSANDRO: Beh, peggio per te! Sei stata tu a non portarli! Reclamo solo quello che mi spetta biscottina! Non hai scelta, ti spoglierai per me! Non scordare di indossare le tue sexy parigine, sono giorni che non penso ad altro!

GIULIA: Va bene, la colpa è solo mia, ho scelto un amante sin troppo esigente! Ti vizierò anche stavolta, ma per punizione, non potrai toccarmi per tutta la durata dello show! Mi hai già palpato abbastanza in discoteca, almeno qui potrò ballare liberamente. Chi lo sa, riuscirai a resistere senza allungare le mani? Dammi un paio di minuti, vado in bagno a cambiarmi, tu nel frattempo prepara una melodia appropriata!


Dietro le quinte, potevo assistere alle insicurezze e alla trepidazione della mia donna, che intrigante, ultimava i preparativi prima di calarsi nella parte ed entrare in scena:


“Dovevo immaginare che non avrebbe rinunciato al suo ennesimo premio; può chiedermi tutto quello che vuole stasera, sono pronta a soddisfare ogni suo desiderio perverso. È stato impeccabile, se lo merita. Rischio di bagnare le nuove mutandine, pensando alla sua espressione da porco che mi violenterà l’anima. Ballerò per lui seminuda; si ecciterebbe ancora di più se sapesse che gli abiti di scena sono un regalo del mio ragazzo! Cazzo, ma quanto è trasparente questo completino. Quella commessa deve essere davvero una zoccola per avermelo consigliato! Però, niente male… mi fa un culetto strepitoso e valorizza i miei seni; sembra quasi abbia una terza con questo push-up! Altro che spogliarello, sono già praticamente nuda! Forse con la vestaglia posso nascondere almeno la passerina e i capezzoli. Insomma, anche questa è parecchio velata. Beh, devo riconoscerlo, vista così sono davvero sexy, impazzirà quando uscirò da questo bagno! Gli andrò vicino per sedurlo, voglio respingerlo almeno un paio di volte per provocarlo; sarà tentato di allungare le mani per palparmi, ma voglio tirarmela, prima di cadere schiava della sua virilità. Sarà l’esibizione più veloce della storia, quanto resisterà prima di saltarmi addosso? Spero non strappi via la sottile stoffa, quando sarà al culmine del suo impeto; vorrei indossarlo anche per Antonio domani. Sarà divertente torturarlo, replicando tutti le vergognose oscillazioni che farò a breve. Quanto vorrei fosse qui e godesse anche lui di questa scenetta… mi sentirei ancora più troia nel farlo impazzire di gelosia. Ecco le immancabili parigine, visto che ci teneva tanto, saranno l’unica cosa che mi rimarrà indosso quando finirò lo spogliarello; saranno la mia unica protezione mentre mi scoperà. Potrà anche romperle, l’importante che mi faccia sentire sua. Mancano le scarpe con tacco, non sono il massimo con queste calze, ma ad Antonio piacevano tanto. Un’ultima sistemata ai capelli, un ritocchino al trucco e sono pronta! Sono carina anzi, mi sento proprio una gnocca, sono soddisfatta del risultato. Il mio amore aveva ragione, sembro davvero la sua escort di lusso adesso! Meglio così, stanotte ho proprio voglia di fare la puttana!”



Una dea avanzava lentamente in direzione del lussurioso talamo, dove il suo amante attendeva pazientemente l’apparizione. I fievoli lumi delle candele aiutavano a celare l’indecenza, velata sotto la flebile stoffa. Non erano certamente due, i minuti utilizzati per allestire quel capolavoro; il suo spasimante perdonava all’istante ogni attimo di quella tregua. Le note musicali guidavano quelle leggiadre e lusinghiere moine. Il suo passo da pantera era sicuro, sensuale e provocante. Non era più Giulia, una fidanzata, una collega; solo una donna che avrebbe fatto ogni cosa pur di sedurre e conquistare il suo amante. Il caldo rituale era cominciato; entrambi i suoi uomini stavano sognando la passione delirante di quell’amplesso.

To be continued

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