“Cuckold Story”
L’evoluzione di una giovane coppia, il racconto della storia, delle emozioni e dei sentimenti che hanno permesso di realizzare le più nascoste e perverse fantasie…
Autore cucky-ita
Capitolo 34: Souvenir.
IO: Sei una stronza, domani griderai più forte di quanto farai oggi con lui! È stato eccessivo, ma se serve a farti sentire ancora più troia, va bene così. Vuoi ancora giocare? È il mio turno adesso!
GIULIA: Ammetto di aver esagerato stavolta! È stato un colpo basso additarti come mini dotato! Vuoi la rivincita e sorprendermi con un’altra delle tue imbarazzanti richieste?
IO: Sì, ci tieni a passare per zoccola? Esigo che terminata la cena, sfili il perizoma e glielo porgi. Le puttanelle fanno così, mettono le mutandine sul tavolo alla fine del pasto.
GIULIA: Ma sei pazzo, è un ristorantino raffinato ed elegante, qualcuno potrebbe vedermi. Hai forse scordato quanto è corto il mio vestitino!? Per altro, lui ha appena proposto di spostarci in un locale in centro, per bere qualcosa. Con la movida, sarà affollatissimo, vuoi davvero che resti tutto il tempo con la fighetta nuda?
IO: Sì, è esattamente quello che voglio!
GIULIA: Fai sul serio? Amo, sono alticcia, guarda lo faccio sul serio!
IO: Fallo!
GIULIA: Peggio per te! Dopo il dessert, avrà qualcosa di ancora più dolce da gustare!
La mia richiesta era procace, ma un atteggiamento spavaldo e sfacciato, era l’unico modo per domarla. Giulia non sembrava temere quel subdolo gioco, dimostrando di adattarsi anche alle mie richieste più spietate. Aveva sempre guidato lei l’offensiva, ma dovevo dimostrarle di reggere il confronto; forse, solo in questo modo, avrebbe desistito dal compiere nuovi gesti, per me imbarazzanti. Non ero sicuro che assecondasse la mia richiesta, nel spingersi a compiere un atto così estremo. In tal caso, avrei pagato qualunque somma per essere un cliente del ristorante e godermi ogni frammento di quella scenetta. L’esibizionismo era il suo punto debole; arrossiva davanti a un complimento ed evitava di incrociare lo sguardo, quando un uomo indugiava, più del dovuto, sulle sue curve. Aveva superato la sfida precedente, restando in topless dentro l’auto. La nuova prova presentava una difficoltà maggiore, ma il recente vissuto stava forgiando la sua femminilità e smussando quella timidezza.
Giovanni era appena rientrato dal bagno, ma ero troppo preso dalla biondina, per badare al mio rinnovato umore esuberante. Batteva velocemente sulla tastiera, con un sorriso malizioso stampato sul viso. Immaginavo a chi stesse scrivendo:
IO: Che fine hanno fatto tutti quei discorsi sulla fragilità femminile e i tuoi trucchetti mentali per ammaliarle?! È fin troppo ovvio che le armi seduttrici di Aurora abbiano scalfito le tue difese! In una sola notte, ha conquistato il cuore del rinomato sessuologo! Confessa, è a lei che scrivi?
GIOVANNI: Smettila di chiamarmi così, mi attribuisci un titolo che non possiedo! È solo l’argomento sul quale ho improntato la mia tesi! Sì, mi hai beccato, mi ha appena chiesto di raggiungerla. Ha chiuso il suo bar e si sente sola soletta a casa sua!
IO: Forse avevi ragione, cambiare cazzo ha davvero smosso le sue emozioni! Dovresti andare da lei e ripetere la prestazione da Guinness dei primati!
GIOVANNI: Dai! È appena mezzanotte, mi dispiace liquidarti così presto. Posso raggiungerla anche più tardi. Un po’ di attesa non può che farci bene e aumentare il nostro desiderio.
IO: Dico sul serio, non è un problema. Sono stanchissimo e devo ancora chiamare Giulia per la buonanotte.
GIOVANNI: Sicuro? Non insisto, sei un amico! Mi sento in colpa però, devo prima vuotare il sacco e confidarti un segreto. Voglio mostrarti una cosa.
Estraeva dalla tasca un blister di pastigliette rosse. Inizialmente mi preoccupavo, pensando a qualche tipo di sostanza psicotropa, che talvolta era solito utilizzare. Le sue parole mi rassicuravano sull’origine delle strane pillole:
GIOVANNI: È un nuovo prodotto farmaceutico, in fase di sperimentazione. Viene dall’Olanda e non ha particolari effetti collaterali. Me lo sono procurato tramite un vecchio collega universitario, ora ricercatore per una prestigiosa azienda. Gli ho chiesto di spedirmelo, dopo che ne ha elogiato le proprietà miracolose. Questa capsula garantisce un’erezione per oltre tre ore. Ora conosci l’asso nella manica che ha permesso il sesso atomico di ieri! Avendolo già assunto, dovrò aspettare una settimana per utilizzarlo di nuovo.
IO: Wow, mi lasci senza parole, grazie mille! In pratica stai ammettendo di aver barato! Ora capisco perché hai paura di rivederla troppo presto!
GIOVANNI: Hai visto le foto! Quella non è una ragazza che concede una seconda opportunità, dovevo fare bella figura! Non voglio decantare la qualità del prodotto, ma ho ingerito solo un quarto di quella compressa e l’effetto era comunque potentissimo. Non esagerare, ricorda che è specifico per l’impotenza, ma noi non abbiamo quel tipo di problema! Consideralo il mio souvenir per la nostra uscita tra maschi!
IO: Sarà il nostro segreto! Giulia sarà felice quando faremo i fuochi d’artificio in camera da letto!
GIOVANNI: Salutala tanto da parte mia! Ricordo, mi avevi accennato che fosse partita per incontrare i suoi genitori. Sarai malinconico vedendo il vostro letto vuoto stanotte, con la pillola rossa di fianco, inutilmente appoggiata sul comodino!
IO: Non sai quanto rosicherò stasera, ma Giulia teneva parecchio a questa visita fuori città! Spero solo non torni troppo stanca, così domani, sarà ancora più bello riabbracciarla!
Finivamo la nostra birra e ci salutavamo. Anche in quest’occasione, Giovanni era riuscito a catturare la mia attenzione con i suoi discorsi, ricchi di significato e per nulla scontati. Mi aveva fornito tanti spunti di riflessione e involontariamente messo in guardia sulle successive evoluzioni e i rischi che potevano insorgere. Ora però, grazie a lui, avevo anche una nuova arma per far sfigurare il mio rivale. Giulia avrebbe sicuramente paragonato le nostre prestazioni sessuali e, seppur con un vergognoso raggiro, potevo garantirmi la vittoria di quel confronto. Per altro, Alessandro sopportava da tutta la sera le sensuali provocazioni della mia fidanzata, con un simile handicap e tutta quella voglia repressa, non poteva sicuramente sfoggiare una prestazione sfrenata. Non mi sarei stupito, se avesse sborrato dopo pochi minuti.
Mi sentivo rivitalizzato, ma il mio cuore continuava a battere forte per la gelosia. Avevo bisogno di stare solo per affrontare la tempesta, che a breve, si sarebbe sicuramente abbattuta sul mio essere, devastando il mio fragile e provvisorio rifugio. Raggiungevo l’auto, lì, mentre impostavo il navigatore, mi accorgevo che la batteria del mio telefono era completamente scarica. Di nuovo, avevo perso i contatti con Giulia. Guidavo come una furia, per rientrare il prima possibile a casa. Dopo aver messo in carica il telefono, sussultavo quando visualizzavo un paio di chiamate senza risposta e un nuovo messaggio:
GIULIA: Ho provato a chiamarti ma sei irraggiungibile. Terminata la cena, ho regalato le mutandine al mio amante, come da programma. Mi sento molto più libera adesso! Non hai idea di quanto è stato imbarazzante esaudire la tua richiesta! Lui non stava più nella pelle, mi ha garantito che conserverà il prezioso souvenir come ricordo della nostra serata! Per fortuna, erano rimasti pochi clienti nei tavoli del ristorante, ma un cameriere ha notato le mie movenze, mentre sfilavo il perizomino. Io ho fatto finta di niente, ma quando si è abbassato, con la scusa di sistemare il tavolo vicino, sono certa che abbia visto fin troppo bene la mia fighetta. Non mi sono scomposta, anzi, ho spalancato leggermente le cosce, per fare il piedino ad Alessandro. Non m’importava che vedesse meglio, cercavo di evitare che il mio amante s’innervosisse. Ha raccontato tutto ai suoi colleghi mentre io m’inumidivo, sentendomi umiliata. Mi sono sentita una cagna mentre uscivo conciata in quel modo, sotto i suoi occhi e quelli dei suoi amici, che ridacchiavano e commentavano. Ora sono su una panchina, mentre Ale parla con Anna. È fin troppo opprimente e appiccicosa, sono fortunata ad avere un fidanzato che asseconda le mie fantasie e gode quando faccio la troietta. Solo ora apprezzo la tua idea, è bellissimo sentire questa leggera brezza accarezzarmi la passerina. Mi fa sentire disinvolta ed eccitata. La prossima tappa è il locale in centro, non penso ci tratterremo molto, forse giusto il tempo di farla vedere a qualche porco ubriaco! Ho troppa voglia tornare nella nostra suite romantica. Ci pensi che tra poco farò l’amore con un altro uomo? Cerca di accendere il telefono, mi manca sentire la tua voce. Prometto, che ti chiamerò prima di salire in hotel. Tu cerca solo di non masturbarti, avrai tutta la notte per farlo, pensando alle tue corna! Ti amo!
Non ero il solo ad aver ricevuto un souvenir. Le sue parole, così accurate e precise, deliziavano e stupivano i miei sensi. Rileggevo il messaggio in preda ad un’irrefrenabile erezione, sicuro, che la mia dolce fidanzatina, fosse passata a un livello successivo; assecondava la sua prorompente esteriorità e non aveva alcun timore di esporsi in prima persona. In quella città così lontana, sembrava essersi trasformata. Fantasticavo sulle nostre future possibilità; un viaggetto fuori porta insieme, forse sarebbe stato un ottimo esperimento per testare nuove trasgressioni. La immaginavo in quel ristorante, esposta agli occhi vogliosi del cameriere; non aveva certo perso occasione di riportare i dettagli ai suoi colleghi, che la guardavano eccitati allontanarsi. Fantasticavano sui suoi lineamenti mentre si dileguava con Alessandro; sicuramente, invidiavano le successive attenzioni che lui avrebbe riservato a quella fighetta. Anche quel ragazzo aveva ricevuto un prezioso ricordino, per sempre stampato nella memoria.
Non dovevo abusare del suo esibizionismo, anzi, era mio compito preservarlo. Giulia era un fiore di rara bellezza; solo i meritevoli potevano godere della sua vista, solo i prescelti potevano coglierla e annusare il suo profumo. Rispondevo al messaggio, affinché anche il mio amore potesse comprendere l’importanza che nutriva per me:
IO: Sei fantastica tesoro! Sarò sincero, ero dubbioso, invece hai trovato il coraggio di farlo! Devi scusarmi ma la batteria mi aveva abbandonato. Sono appena rientrato nella nostra dolce casetta. Da qui, ti dedicherò ogni mio pensiero ed emozione che proverò, fino a quando ti riabbraccerò domani. Voglio che continui a bagnarti, sentendoti inerme e vulnerabile agli occhi di maschi che ti desiderano. Nessuno di loro però è degno delle tua grazie proibite; voglio che ardano nella speranza di vederle, ma che possano visualizzarle, soltanto nei loro sogni. Il cameriere non sa quanto è stato fortunato, quello che ha visto è sufficiente per rendermi folle di gelosia! Aspetto la tua chiamata, quella più difficile ed eccitante! Ti amo piccola!
Erano troppe le emozioni accumulate. Disobbedivo il patto, iniziando a masturbarmi lentamente. Trattenevo l’orgasmo, per non infrangere del tutto la richiesta della mia amata. Passavano i minuti, troppi senza avere alcun contatto. Mi calmavo con una doccia fredda, mentre tenevo costantemente d’occhio lo schermo del telefono, in attesa di un suo segnale. Quanto lo smartphone vibrava, mi catapultavo fuori dal box. Faticavo a sbloccare il telefono con le mani tutte bagnate; anche la fotocamera faticava a riconoscere il mio viso pallido, sfigurato dalle troppe perversioni:
GIULIA: Amo, ho letto il messaggio. La fai facile, è un locale su più livelli! Ogni volta che faccio le scale, per spostarmi da un piano all’altro, sento gli occhi di tutti addosso! Ho appena bevuto un altro cocktail e mi gira la testa! Sono scappata in bagno, Ale è fin troppo molesto, ora mi aspetta qui fuori. Continua ad allungare le mani sotto la gonna, se lo lascio fare, quello mi scopa sui divanetti davanti a tutti! Vado a ballarci un pochino, per tenerlo buono. Ogni volta che lo corteggio strusciando il culetto, sento il suo cazzo pulsare nei pantaloni. Sta esplodendo, ormai i preparativi sono terminati. Ultimamente, sto apprezzando parecchio i baci appassionati sotto le luci psichedeliche! Giusto il tempo di far bagnare un altro po’ la micetta e ci dirigiamo verso l’hotel. Ora vado, sono così ubriaca che vorrei fingere di sbagliare uomo e limonare con uno sconosciuto, sarebbe imbarazzante rovinare così l’appuntamento perfetto. Solo tu ed io sappiamo come finirebbe se succedesse una cosa del genere!
Che voglia di vederla, le sue parole mi riportavano alla mente il bacio in discoteca con Gabriele. Era ancora on-line, dovevo agire in fretta, avanzavo una richiesta semplicissima:
IO: Ci sarà tempo per pomiciare con altri sconosciuti in discoteca! Ora voglio che torni da Alessandro e ci inizi a danzare. Poi vi farete bel un selfie insieme; mi manderai una foto di voi due che limonate in pista. Lui ha già un ricordino della serata, anche tu ti meriti un bel souvenir!
To be continued
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